A Natale siamo tutt più buon

Attenzione, spoiler (microscopico) del libro di Novembre.
Questo software mi fa sempre andare in crisi perché non so mai dove mettere le cose che scrivo al di fuori dei commenti ai libri letti. Me ne sono fatto una ragione e mi scuso.
Ho finito da qualche giorno di leggere “Nostra signora delle nuvole” e, da allora, ho rimuginato un po’ riguardando la lista dei libri letti. Io sono entrato nel gruppo ad Agosto e quindi mi sono perso (ma li avevo già letti) i primi. Non si può fare a meno di notare che la lista di tutti i libri scelti per la lettura è composta - almeno fino all’ultimo - di libri non proprio (come dire…) allegri? Divertenti? Felici? Insomma credo che abbiate capito. Per cui chiederei, a chiunque sceglierà il libro di Dicembre di proporre qualcosa di meno tragico, pessimista, triste o come volete definire le storie proposte fino a oggi. Questo non perché io sia appassionato di libri umoristici, tra i miei libri preferiti che mi vengono in mente (in questo momento) ci sono “Opinioni di un clown” di Heinrich Böll e “Madre notte” di Kurt Vonnegut che, chiedete a chi li ha letti, non sono proprio raccolte di barzellette. Questo perché credo che sia salutare leggere anche storie di altro genere rispetto a quelle proposte fino a questo momento. E, dopotutto, fra poco è Natale e saremo tutt più buon. No?

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Si, mi trovi d’accordo, a Dicembre torniamo al vecchio metodo del sondaggio.
Qualche libro più leggero potrebbe uscire :slight_smile:

Ottima idea! Condivido

Mi trovi d’accordo, anche se immagino che la scelta di certi libri “complessi” sia stata fatta perché davano più spunti di riflessioni. Magari potremmo andare, dato il periodo :christmas_tree:, verso racconti come il Canto di Natale di Charles Dickens che presentano sia elementi tristi che allegri :grin:

Lo so che è una questione soggettiva, ma trovo davvero difficile etichettare, i libri proposti come “complessi”, per me i libri etichettabili in questo modo sono decisamente altri, anche se si può discutere senza problemi della peggiore schifezza stampata. E, comunque, il “Canto di Natale” anche no, grazie, ho visto il film :smile:

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Era questo che intendevi pepsy nel topic del sondaggio di maggio? Ossia libri con temi pesi?

Sì. Da tempo mi sto chiedendo se le “nuove” generazioni (io sono un dinosauro) abbiano un po’ troppi problemi con la vita perché leggono solo libri che descrivono mitologie infelici o il contrario. Come ho scritto più sopra io, tra i libri che amo, annovero testi che sono decisamente disperati, ma per i miei gusti mi piacciono molto di più delle cose che scrivono autori e autrici contemporanei. Per esempio l’ultimo libro che ho letto è “La notte della svastica” (di Katharina Burdekin) che già dal titolo non promette certo una storia romantica ma ha delle caratteristiche di assoluta eccezionalità e il termine “assoluta” non è una esagerazione, basta leggersi la wikipedia. Rispetto a libri del genere quelli contemporanei mi sembrano sempre cose scialbe e/o semplicemente deprimenti. Per esempio il paragone di questo libro con “Sirene” a me ha imbarazzato alquanto. E qui mi fermo perché ho la tendenza, quando parlo di cose che mi piacciono, a sbrodolare.

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Mi hai fatrto venire voglia di leggere La notte della svastica

Se pensi di comprarlo ti segnalo che il libro è, non so fino a quando, tra quelli in promozione per la Sellerio (2 libri 10 euri) e quindi puoi fare come ho fatto io con un amico, cioé dividersi l’acquisto. :slightly_smiling_face:

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Ah sì vero, la Sellerio sta facendo promozioni in questo periodo,
grazie per la dritta :sunglasses:

Mah non credo che la tendenza a libri pesanti sia delle nuove generazioni. Ci sono sempre stati e sempre ci saranno e, di solito ma ci sono ampissime eccezioni, sono più profondi di contenuti rispetto a quelli più frizzantini.
Il giovane Werther o i vari russi ottocenteschi direi che di problemi con la vita in generale ne avevano parecchi!
Poi sì, la situazione attuale è certamente spunto per diversi argomenti. A inizio novecento magari non si pensava a temi ora caldi come la vita post cambiamento climatico disastroso. E sicuramente esiste un filone piuttosto consistente di libri da “privilegiati” per cui i problemi principali sono il piangersi addosso perché nessuno capisce la loro originalità (mi viene in mente il libro che abbiamo letto, Arizona, che un po’ va in questo senso).
Anche io ho la sensazione di leggere parecchi libri che mi lasciano poco, che sono una ripetizione di cose già lette. Credo sia normale, i capolavori ci sono ma nel mare magnum della produzione mondiale è difficile scovarli.

PS: per quanto mi riguarda puoi sbrodolare senza ritegno! È un forum e l’abbiamo scelto proprio perché permette di approfondire prendendosi il tempo che si vuole, tornando indietro perché ci vengono in mente altre cose, aprendo parentesi dentro le discussioni. Ed è bello così!

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In merito alla joie de vivre, questa immagine mi fa sempre morire perché è verissima!

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Si, la bellezza del forum rispetto ad un social è proprio quella di poter riprendere e continuare discussioni

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Forse ho esagerato ma, come ho scritto nel post iniziale (di questo thread) e come si può verificare leggendo le presentazioni dei libri proposti in questo mese la tendenza - almeno nel piccolo contesto di questo gruppo di lettura - mi sembra che sia quella di proporre un certo tipo di libri. Hai sicuramente ragione sul fatto che ci sono sempre stati e sempre ci saranno libri di un certo tipo e questo è sicuramente un bene perché la varietà è molto meglio che la penuria. Sono anche d’accordo con te sul fatto che oggi c’è una maggiore attenzione riguardo a temi che in passato venivano ignorati dall’editoria.
Il mio punto era più che altro sulle tendenze personali, visto che la lettura di un libro è principalmente una esperienza soggettiva e che quindi può essere messa in discussione solo fino a un certo punto. Semplificando e forse esagerando ritengo però che se qualcun* legge esclusivamente libri “infelici” probabilmente (ho scritto “probabilmente”) avrà maggiore difficoltà a sentirsi “felice”. Ovviamente per sentirsi “felici” non basta certo leggere solo libri “felici”. Non so se mi sono spiegato. Poi, come ho scritto sopra, io mi sto ponendo una domanda ma non sono ancora sicuro di avere la risposta giusta.

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Sì la tua riflessione è interessante. Sui libri proposti dagli altri non mi sono chiesta qualcosa riguardo al perché siano stati scelti. Potrebbe però essere un suggerimento interessante che chi lo propone, se vuole, può dare una sorta di spiegazione sulla scelta.
Nel mio caso si tratta di un libro di una scrittrice di provenienza russa ma facente pare di una popolazione, i nenec, che ha una sua lingua e delle sue tradizioni di tribù nordica siberiana. Il libro l’avevo già nella mia lista e mi è venuto in mente di proporlo perché mi piace leggere scritture di popolazioni lontane e anche “piccole” . Tra ultimi libri che ho letto ad esempio c’è quello di una scrittrice groenlandese, la valle dei fiori.
Avrei potuto suggerire l’altro libro che attualmente ho tra i prossimi in lettura,ossia Cyberiade di Stanislao Lem, che probabilmente va più verso un genere meno pesante.
In questo momento sto leggendo Anna, di Ammaniti, siamo su un futuro post pandemico quindi in linea con i filoni attuali, post catastrofe

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Se posso dare i miei 2 cent sulla cosa, il tuo commento è stato di sprono nel cercare, al di fuori del gruppo, nelle letture personali, libri più felici perchè mi sono reso conto che sostanzialmente non li leggo: mi è molto più facile trovare consigli e ispirazioni tra le cose drammatiche (sarà anche perchè non vado troppo fuori dal mainstream).
E mi sono reso conto che, aldilà del non sentire il bisogno di leggere cose felici (e qui, vattela a pesca sul perchè), il problema è che non ho mai trovato qualcosa che sia minimamente valido di essere letto o che mi sia piaciuto; poi per carità, sicuramente sono io che non cerco bene.
Comunque per non tirarla oltre secondo me il fatto è che molto più facile leggere e apprezzare libri tristi, anche tutto sommato medi, rispetto alla controparte felici, divertenti o umoristici: sarà perchè è più difficile scrivere per divertire? vende di meno? Boh

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Mi sembra strano che tu non senta “il bisogno di leggere cose felici” è un po’ come se qualcun mangiasse sempre e solo la pietanza che gli piace di più. Dopo un certo lasso di tempo la cosa dovrebbe venire a noia, credo. Forse non hai ancora trovato una pietanza alternativa.

Ultimamente io non riesco a trovare “libri felici” che mi piacciano/divertano.
Mi sono molto piaciuti i libri di Douglas Adams (la saga di guida galattica per autostoppisti) come mi sono piaciuti i libri di Stefano Benni (bar sport et similia), ed alcuni lavori di Ammaniti (l’ultimo capodanno e branchie), non trovo in libri moderni però quel tipo di ironia più fine/grottesca e ben scritta che hanno ad esempio Benni e Adams, sarà un mio limite, sarà che l’ironia scritta delle nuove generazioni non mi fa ridere. In compenso vedo un sacco di stand up comedy, se avete libri da suggerire ne sarei felicissimo :slight_smile:

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Mi sono espresso male. Intendevo dire che tendenzialmente leggo libri che non si possono ascrivere nel senso più generico della “commedia”, intesa come lieto fine o situazione lieta. Poi è ovvio che spazio tra i vari generi (senza contare che molti sono saggi) che comunque sono più generalmente “drammatici” per come va la storia.

Ho letto Pennac, di recente un libro di Veronica Raimo o Vizio di Forma di Pynchon e meh, tutti piuttosto insipidi per me.

Mi accodo alla richiesta di @twisterrm, intanto di mio segnalo che proverò con “Il nostro agente all’Avana” di Graham Greene.

Per esempio Ninna Nanna di Palahniuk credo vada sotto i libri “infelici”, però a me ha reso felice il pensiero di poter mormorare qualcosa che faccia schiattare persone anche a distanza.
Come nel libro sulla Pastora mi ha reso felice sapere di saper, anche io, camminare al buio nei boschi.
Il post apocalittico poi mi gasa, non so perché, ma le apocalissi mi fanno venire l’acquolina in bocca.
Davvero molto soggettive le cose, e quindi sempre più contenta di questo gruppo con suggerimenti diversi da quelli che posso trovare di solito.

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