Alle montange della follia - Discussione

Dopo la proroga iniziamo la discussione.
Premetto che io sono un fan di Lovecraft e della sua letteratura in genere, sono cresciuto con i miti di Cthulhu.
Alle montagne della follia è un romanzo/racconti per me molto indicativo della tecnica narrativa di Lovecraft, questo incalzare dell’orrore che si insinua lentamente pagina dopo pagina fino all’apice finale.
L’esplorazione dell’antartide in quegli anni era in uno stadio pioneristico, quindi anche immaginare errori remoti in una parte del mondo non ancora, o scarsamente esplorata lo rendeva di fatto molto interessante, bisogna anche pensare al periodo in cui fu scritto e a come alcune cose che a noi possano sembrare anche un po “scialbe” erano in realtà incredibilmente immaginifiche o evocative.
C’è poi una discussione da fare sull’allegoria del popolo che da conquistatore diventa conquistato da quelli che erano i suoi stessi schiavi, si arriva anche ad empatizzare con l’antico popolo prima cacciato e poi sottomesso.

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Sono a lavoro ma ci tengo innanzitutto a confermare che l’ho finito tutto giusto giusto ieri sera e ad anticipare in due parole quella che sarà poi la mia recensione: che fatica!

To be continued (quando avrò meno distrazioni)

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Io sono in una situazione esattamente opposta a quella di @twisterrm perché non avevo mai letto un libro di HPL anche se due o tre cose sullo scrittore le conoscevo.
Per prima cosa devo dire che non mi piace come scrive, trovo il suo stile davvero brutto ma credo che questo sia dovuto, almeno in parte, al fatto che quelle pagine hanno cento anni. Non mi piacciono sopratutto tutti quegli aggettivi del tipo “delirante”, “blasfemo” e via scrivendo che abbondano nelle descrizioni. A questo proposito non riesco a capire come le descrizioni possano suscitare qualche genere di emozione in chi legge. Spesso mi sono sembrate una semplice accozzaglia di parole. Per non dire delle creature la cui descrizione a me ha suscitato un lieve sorriso quando ho provato a immaginare cose tipo i “Mi-go” che sono mezzi funghi e mezzi gamberetti. Per non dire di periodi che a me sembrano davvero sconclusionati, come questo: "“Radiati, vegetali, mostruosità, progenie delle stelle: qualunque cosa fossero stati, erano uomini!” Boh?
Quello che riconosco a HPL è di essere stato tra i primi (il primo?) a creare una sorta di genere letterario che poi, nel corso degli anni, ha dato suggerimenti e idee ad altr* e infatti ancora oggi vengono raccontate storie che visibilmente si richiamano a HPL. Per esempio, mi è piaciuto “Providence” un fumetto scritto da Alan Moore (non ricordo chi ha fatto i disegni) che, fin dal titolo, è un chiaro omaggio a HPL.

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Che soddisfazione inserire il commento il giorno giusto, scusate ma sono commossa!

Dunque, come già anticipato con quel “che fatica” devo dire che il libro non mi ha preso proprio per nulla.
Quasi come pepsy pure io, nel senso che qualche racconto di Lovecraft lo lessi ma nulla in maniera organica. In casa c’è il Necronomicon , che però ho solo sfogliato immaginandomi di trovare disegni in cui perdermi e invece nulla.
Ecco, la mia fatica principale è legata sia alla scrittura, al descrivere ma in un modo che per me non è risultato per nulla efficace. Esplico meglio: quando leggo riesco abbastanza bene a farmi un’idea dei luoghi, delle immagini richiamate nella scrittura, mi piace anche molto avere delle cartine da seguire (ad esempio lord of the rings). Invece in questo libro, pur essendo le descrizioni molto ricche, troppo ricche, lo sono in una maniera fin troppo ridondante e l’impressione che ne ho ricavato io è che l’autore avesse più lo scopo di farci compenetrare nel terrore piuttosto che aiutarci a disegnare nella mente i luoghi.
Più che una storia, un breve romanzo o un lungo racconto, mi è parso uno sconclusionato preambolo a qualcosa che non inizia mai. Un andare e venire, un vagare indistinto. Oddio, scrivendo questo mio commento potrei anche pensare che forse forse era proprio questo uno degli scopi, disorientarci nell’inspiegabile.
Però mentre in altri libri, che per certi versi correlerei a questo, la descrizione confusa si capisce che è voluta per confondere e infondere il senso di disagio nel lettore (ad esempio in Cuore di Tenebra di Conrad, altro libro breve che però pure quello non mi è piaciuto. incontentabile! l’orrore! l’orrore!), in questo invece la minuzia e l’impegno profuso nell’aggiungere dettagli e cercare di mettere in parole l’architettura delle montagne e dei palazzi, beh. Per me è no.
Avrei voluto una mappa, qualche disegno, cose che ho cercato a posteriori giusto per riuscire a sgombrare un po’ di punti interrogativi dalla testa, ma nulla.
Il senso della storia mi è chiaro ma non il modo in cui è stata trasposta. Non si adatta alle mie corde.
Pensavo di impiegarci un paio di giorni per finirlo e invece mi ci sono volute quasi due settimane, il che non depone né a mio favore né a favore del libro stesso.
Per citare un altro libro (mi piace correlare libri a libri, e pure metterci del vissuto mio), mi sono ritrovata catapultata indietro di un anno circa, quando nel rituale di lettura serale condivisa con le figlie abbiamo preso in mano Viaggio al Centro della Terra: non ne potevo più! Descrizioni, citazioni, termini tecnici sulla geologia e le rocce e i periodi precambriani e vattellapesca. ma ohhh! sto leggendo un libro! mica devo farlo con l’enciclopedia accanto!
(non è vero, a volte succede, ma solo se il libro mi prende. ma se non mi prende e mi tocca pure sentirmi ignorante perché non ricordo nulla o magari manco le ho studiate quelle cose, allora no!)

Beh insomma, l’avevo pure votato eh! mi aspettavo qualcosa di diverso. Più orrore, più terrore, più pathos. E invece mi sembrava di essere seduta al banco di scuola in un pomeriggio di luglio inoltrato con il prof più barboso di tutti che spiega nella sonnolenza generale e il resto del mondo che si diverte a cazzeggiare.

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mi sono riletta e forse sono confusa pure io. colpa del libro! colpa degli antichi! colpa dei cani che abbaiano! colpa del mostruoso, oscuro, blasfemo, terribile, bestiale, colossale, minaccioso, impressionante, opprimente, inumano, maledetto, grottesco, anormale, sconvolgente ABUSO DEGLI AGGETTIVI MANNAGGIA A TE ACCAPI!

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Ci sta, è proprio quello però il suo stile letterario, a me le descrizioni così prolisse ed anche un po arzigogolate piacciono, mi danno modo di spaziare un po con la fantasia.
Posso sicuramente dire che riletto ora a distanza di (tanto) tempo alcuni termini, ed alcuni periodi mi fanno un po sorridere e li vedo anche come un pochino puerili, ma forse questo è dovuto anche all’evoluzione della letteratura, e soprattutto di cinema e serie tv che lascia molto poco intendere e spesso per le storie dell’orrore non lascia mai un inquietudine latente ma ti sbatte tutto in faccia dopo 3 minuti.

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Anche per me era la prima volta che leggevo Lovecraft, nonostante sia cresciuto nel mito della sua lore.

Mi trovo diviso a metà, nel senso che la “prima parte”, fino a quando le cose non entrano nel vivo dell’avventura, nella città abbandonata, l’ho trovata molto noiosa. Poi, vuoi che ho preso confidenza con lo stile, vuoi la maggiore azione, mi è scorso più rapidamente.

L’amore per il genere mi rende meno oggettivo nel giudizio perchè in altre situazioni avrei fatto fatichissima a reggere tutta questa descrittività ai limiti del morboso, però, soprattutto per gli Antichi, devo dire che HPL è riuscito a rendermi efficacemente le immagini (e concedetemi il disgusto).

Nota di colore: in un mondo extraterrestre dove HPL si è inventato robe fuori testa i pinguinoni ciechi pacifici mi hanno steso.

Il libro se mi sia piaciuto o meno onestamente non so; l’horror ha fatto salti quantici rispetto a Lovecraft (lo paragonerei al salto tra musica classica e Pop) ma gli va riconosciuta praticamente l’invenzione di un sottogenere in un genere prima semi-inesistente, e probabilmente il suo primo scopo era quello impressionare il lettore.
Personalmente non mi sono spaventato o robe affiniti (sarà per la tempra sviluppata coi Piccoli Brividi :smirk_cat:) ma in qualche modo ho apprezzato e percepito il senso di costante inquietudine che permeava il libro.

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A me è piaciuto il suo modo di descrivere le cose utilizzando un terminologia scientifica precisa, usando termini archeologici, biologici e geologici. Certo, forse sono un po’ ripetitivi alla lunga: 8 volte Pre-cambrico, 6 Archeano, 5 Cretaceo, 6 Terziario, 4 Pliocene e 3 Comanciano, etc… ma poi è cominciato piacermi sentire parole come Comanciano (una era geologica che non conoscevo tra l’altro).
Usa frequentemente termini come indescrivibile suggerendo quasi che le parole umane siano inadeguate per descrivere ciò che sta tentando di comunicare e che potrebbero condurre alla follia se comprese pienamente. Passa facilmente dalle descrizioni scientifiche che gradualmente si trasformano in qualcosa di perturbante come se ci fosse sempre qualcosa di sbagliato o alieno in ciò che sta descrivendo.

Il racconto è tutto una attesa e una ricchezza di dettagli descrittivi paesaggistici e delle strutture. Accade poco se non raccontato ma alla fine appassiona.
L’unica cosa che ha stonato mentre lo leggevo era il fatto che in poche ore riescono, grazie alle statue e ad alcuni affreschi rinvenuti, a “ricostruire” la storia di questi Antichi, svoltasi nell’arco di milioni di anni. Mi sembrava poco realistico e forse frutto di un po’ troppa immaginazione da parte del protagonista.

Ho provato ad immaginarmi questa creatura e nonostante l’abbia descritta in mille modi… boh non si capisce granché: una botte con 5 punte sotto e sopra dei tentacoli. Ho cercato delle rappresentazioni grafiche su internet ma sono disegni senza senso. E forse è in questo dettaglio che si capisce meglio la tecnica di Lovecraft, “il non detto fa più paura del detto” ed è compito della immaginazione fare il resto: sarà compito della mente del lettore riempire questo vuoto con quello che a lui fa paura.

P.S. Ok ormai è tardi perchè lo avete letto tutti, ma ho trovato anche una versione in audiolibro su youtube letta veramente bene… che forse farà apprezzare meglio le parti “horror” e renderà più facile sorvolare le parti descrittive noiose: https://www.youtube.com/watch?v=9MNrX6-qvxE

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Ho letto quello che avete scritto e mi sembra che, a parte chi già apprezza HPL, anche chi lo critica (me compreso…) lo fa con troppa benevolenza. Vogliamo parlare dei pezzetti di carta usati per segnare la strada fatta? O dell’architettura “non euclidea” (mi pare che a un certo punto lo scrive) degli edifici che, se si prova a disegnarla, viene fuori un bel nulla o qualcosa che ha di orribile solo lo stile? Se qualcun* ha tempo, voglia e modo di accedere a qualche programma di IA di quelli “seri” che ti disegnano le cose potrebbe provare a darle in pasto una descrizione e vedere l’effetto che fa. :slightly_smiling_face:

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Magari effettivamente ti restituisce il senso di “alieno”

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Nel caso di HPL più che “alieno” direi “alieno brutto” :slight_smile: Comunque avevo 10 minuti da perdere e volevo provare una di quelle IA gratis. Ho tradotto in inglese due righe di descrizione e provato due o tre stili grafici. In allegato il meglio che ho avuto. Giudicate voi. Ripensandoci credo che non sia possibile per una IA disegnare un “alieno” come descritto sul libro. Il che è un punto a favore di HPL, la prova che scriveva male o che le IA sono una sòla.

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Ci avevo pensato pure io in effetti a cercare disegni, che però non mi convincevano molto. E comunque se deve fare paura un polpo dentro la botte… Mah!

Quella dei pezzetti di carta è una gran minchiata, diciamolo, ma nella mia lettura piuttosto faticosa volevo solo andare avanti e terminare e, lo ammetto, non mi sono soffermata sui dettagli. Proprio perché, come ho scritto, era così mal dettagliati secondo me da risultare confusi pur se mi sforzavo.

L’unica cosa che ho immaginato è una specie di pozzo con le scale a spirale,tipo quello di Orvieto, ma versione gigantesca e tutto pieno di bassorilievi e sculture

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