Bestiario Sentimentale - Discussione

È arrivato il momento della discussione di questo libro.
A me non è piaciuto, lo ho quasi odiato, è un libro che non mi ha lasciato nulla, il vuoto.
La descrizione della vita della borghesia messicana con i loro problemi che in un paio di racconti sono anche non problemi se non il fluire della vita con i suoi intoppi e ripensamenti. Ho trovato la scrittura scontata, per nulla evocativa o coinvolgente, non so se in lingua originale tocca qualche corda o magari situazioni coinvolgenti per i lettori.
Per me carta e tempo sprecati, spesso quando un libro non mi piace lascio decantare il mio giudizio ripensandoci per un po di tempo, ma dopo quasi una mese dalla fine della lettura continuo a trovarlo sempre più insulso.

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Mi allaccio direttamente alla recensione di @twisterrm, l’ho letto in lingua originale e purtroppo devo dire che confermo l’impressione che ha avuto. L’autrice in realtà si dovrebbe inserire in quello che è il realismo magico, quello su cui hanno basato le loro fortune autori come Márquez o Allende, per capirci, per questo ero piena di aspettative. Tutte disattese. Non tutte le storie hanno quella spinta che ti dice “dai vai avanti”, alcune le ho trovate veramente senza infamia e senza lode, altre invece proprio non mi sono piaciute. Inoltre c’è da dire che alla fin fine tutte hanno come protagonistə persone appartenenti a una fetta di società diciamo medio/alto borghese, gente che non ha problemi ad arrivare a fine mese, con la servitù in casa. Ecco quel racconto, quello delle blatte, è l’unico che in qualche modo risveglia un vago ricordo di “magia” nella persona dell’anziana domestica vaticinante. Grandissima delusione invece riguardo la storia dei gatti, si riduce tutto ad una sincronia tra la gatta e la protagonista, una sincronia che però è vuota, non porta a nulla, avrebbe potuto essere piena di significato, avrebbe potuto costituire veramente il filo conduttore che lega l’essere umano alla natura, avrebbe potuto essere e non è stato. Si ferma tutto alla superficie. Non è nemmeno questione di intuire un significato ad un livello più profondo, è che questo significato sembra non esserci. Peccato.
In ultimo vorrei aggiungere che questo libro non era il primo che leggevo di Nettel, ho letto sempre in lingua Los divagantes, in italiano La vita altrove, e mi aveva fatto un’impressione molto diversa. In quello si percepiva ciò che qui invece è mancato.

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Non ho molto da aggiungere a quanto avete scritto sopra: sono racconti piuttosto scialbi, anche l’uso dell’animale come specchio delle persone del racconto… boh. Mi è piaciuto quello del ragazzino e delle blatte; quello della musicista invece: maremma cinghiala che 2 palle (la brevità e inconsistenza del libro, il tempo passato e il non aver sottolineato nulla mi hanno fatto dimenticare tutto a tempo 0, scusate)!

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Non l’ho odiato ma non mi ha lasciato nulla. L’ho finito da poco ma già non ricordo tutte le storie, dovrei andare a rivedere l’indice per ricordordarle.
Mi restano solo alcune suggestioni legate alla scontatezza dei parallelismi. Per quanto l’idea di partenza fosse interessante, ossia uno specchio animale/essere umano, devo dire che lo sviluppo scelto dall’autrice non mi ha disvelato nulla. Gli animali come metafora delle situazioni ed emozioni vissute dai protagonisti erano piuttosto banalotti e inconsistenti
Particolarmente antipatica la musicista con il fungo. Forse il migliore il primo dei pesci, ma credo perché letto come primo e poi gli altri ripetevano lo stesso schema; fosse stato primo quello delle blatte immagino avrei trovato questo più interessante.

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L’ho finito da un po’, siccome son sempre poco accurata nei commenti alle letture mi sono imposta di leggere solo un capitolo al giorno e ripensarci durante le mie camminate, e l’unica cosa che mi è rimasta è: pesci-scarafaggi-gatti-funghi-vipera, che ripeto per darmi la cadenza del passo.
Un abbozzo di qualcosa che pareva potesse avere senso, ma invece.

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Il libro non mi ha particolarmente entusiasmato, ma ho letto sicuramente di peggio.
Mi restano alcune perplessità di carattere generale rispetto all’uso di animali, insetti o altro in una serie di racconti che parlano di esseri umani e quindi di una specie diversa. In pratica non ho ben capito se l’autrice abbia provato (riuscendoci solo in parte) a fare dei paragoni tra i comportamenti e le relazioni umane con quelli di altre specie e se è convinta davvero che si possa paragonare il comportamento di una coppia di pesci con quello di due persone. Beh, se una coppia riduce i suoi rapporti a una serie di riflessi condizionati potrebbe sembrare simile a una coppia di pesci o, meglio, a quello che noi pensiamo siano i rapporti di una coppia di pesci. Che non è la stessa cosa.
Certo, ci sono in alcuni casi delle evidenti suggestioni; il ragazzo trasferito in casa della zia inizia a mostrare comportamenti da scarafaggio: è entrato in una casa non sua, cammina rasentando i muri, sta nascosto per gran parte del giorno, mangia quando non mangiano gli altri. Purtroppo lo “scarafaggio umano” a me fa venire in mente un paragone letterario decisamente improponibile.
In definitiva io credo che il libro sia (anche) frutto di una tendenza alquanto diffusa a sopravvalutare quanto di umano ci sia in altre specie e quanto di non-umano ci sia nelle persone. Per essere più chiaro posso capire che un animale da compagnia sia trattato come se fosse un* figli* ma la cosa mi preoccupa più che farmi piacere. E non vado oltre per evitare pipponi infiniti :slight_smile:
Ho letto il libro quasi da un mese e i miei appunti sono quelli qui sopra.

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A quanto pare siamo tutti d’accordo sull’inconsistenza dei parallelismi; a me, leggendo, mi ha quasi dato l’impressione di un qualcosa che non arriva ad essere quello che avrebbe dovuto. Come se queste associazioni tra animali e persone avrebbero dovuto avere un significato più profondo, che poi pagina dopo pagina anziché svilupparsi si perde. Tra l’altro il titolo originale è El matrimonio de los peces rojos, che da un lato fa riferimento al primo racconto, dall’altro lascia intendere che i pesci rossi possano essere le persone che intessono rapporti con altre persone, aumentando le aspettative.

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Leggendo i vostri commenti direi che non ho molto di più da aggiungere. L’ho trovata una lettura scialba, alla fine di ogni capitolo il mio unico commento era: “mah!”.
Storielle corte senza capo né coda, alcune con dettagli che mi hanno fatto storcere il naso, non so più se per il fastidio o lo schifo.
La scrittura non era nemmeno male, scorrevole e diretta, ma totalmente priva di corpo.
Direi che possiamo tranquillamente passare oltre.

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Per me invece è stato diverso: l’ho trovato inaspettatamente piacevole. Il fatto che ci fosse uno specchio tra relazioni uomo-animali mi è sembrato un file rouge, anche se non particolarmente originale, degno da essere seguito. Diciamo che l’ho letto in pochissime ore ed è stato molto scorrevole, tranquillo, senza intoppi ad eccezione della storia dei funghi che mi ha fatto veramente ribrezzo. Quindi non mi sento di denigrarlo ma neanche di consigliarlo vivamente.

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Dopo un blocco nella lettura di un paio d’anni decido di riprendere a leggere spinta da questo “club” e dalle vostre discussioni ma mi sa che ho scelto il libro sbagliato con cui ricominciare.
All’inizio della lettura pensavo il contrario perché semplice e scorrevole ma poi, man mano che andavo avanti si appesantiva sempre di più. Ogni storia mi è sembrata una noiosa ripetizione di quella precedente. Spesso sono arrivata alla fine del racconto pensando che dovesse proseguire nella pagina successiva invece era finito lì, troncato improvvisamente lasciandomi una sensazione di vuoto misto a fastidio, tipo quella che ti lascia un film con un finale aperto ma più irritante.

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Si forse questo libro non era il migliore tra quelli letti ma ti assicuro che ti tornerà la voglia di leggere perchè spesso vengono suggeriti libri davvero interessanti, il più delle volte sono di autori che non avevo neanche mai considerato o conosciuto ed è sempre una bella scoperta. Finora non sono mai rimasto totalmente deluso dalle scelte fatte con il sondaggio.

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