Il teorema del pappagallo - Discussione

Il libro l’ho trovato pesante, pedante, lento, noioso.

Le spiegazioni matematiche erano troppo da professorino che si vuole rendere simpatico.

La famiglia mi stava sulle balle nello stesso modo in cui mi stava sulle balle quella di malaussene (come ho scritto anche nella recensione del paradiso degli orchi)

La storia era inconsistente e per nulla avvincente

Sì aprivano capitoli poi morti, tipo la madre dei gemelli che cade nel tombino e ne riesce incinta, come se poi dovessimo scoprire qualcosa e invece addio

Fin da subito era chiaro che il pappagallo era la chiave

In un mondo di miliardi di persone (5? 6? Non so quanti all’epoca della pubblicazione del libro) questo trio di amici meravigliosi si rincorre per il mondo. Non dico che debba essere plausibile, è un libro, ma poco argomentato e letterariamente (in)sostenuto a livello di trama.

I teoremi e la matematica, dopo anni di scientifico e università, ho scoperto di averli scordato. E forse, facendo autocritica, è proprio questo il motivo che non mi ha fatto piacere il libro: il fatto che mi ha messo di fronte all’inevitabile decadimento neuronale e di memoria!

La cosa che mi è rimasta impressa però è la questione dell’uso delle parentesi e dell’aiuto che hanno dato alle priorità nelle operazioni. Non lo sapevo, affascinante

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